‘LinkedIn’: dati degli utenti per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale
Avviso del ‘Garante’ agli internauti. Possibile manifestare la propria opposizione all’utilizzo dei dati personali
“Maggiore attenzione alla privacy su ‘LinkedIn”: questo il monito che arriva dal ‘Garante per la protezione dei dati personali’ (comunicato del 28 ottobre 2025), poiché la nota piattaforma addestrerà, a partire dal prossimo 3 novembre, i suoi sistemi di intelligenza artificiale utilizzando i dati personali degli utenti che non si saranno opposti a tale impiego.
Per manifestare la propria contrarietà è possibile fare riferimento alla scheda informativa, presente sul sito istituzionale del ‘Garante’, per per agevolare l’esercizio del diritto di opposizione.
Da tener presente che non solo gli utenti di ‘LinkedIn’ – ma anche i non utenti i cui dati possono essere comunque presenti sul social network perché pubblicati da altri utenti – hanno il diritto di opporsi al trattamento dei propri dati personali per l’addestramento dei sistemi di intelligenza artificiale generativa della piattaforma, utilizzando le modalità rese disponibili online dalla società.
In sostanza, alla luce dell’iniziativa di ‘LinkedIn’, la società proprietaria della piattaforma potrà utilizzare i dati contenuti nei ‘post’ pubblici degli utenti maggiorenni (post, commenti, didascalie, foto, ma anche dati relativi a offerte di lavoro o attività nei gruppi) per addestrare e migliorare i suoi modelli di intelligenza artificiale generativa.
L’opposizione a tale utilizzo, se esercitata prima del 3 novembre, permette di sottrarre all’addestramento dell’intelligenza artificiale di ‘LinkedIn’ tutte le informazioni personali, mentre se esercitata dopo interesserà solo i contenuti pubblicati successivamente e non quelli già online. In caso di mancata opposizione, ovviamente, ‘LinkedIn’ potrà utilizzare tutti i predetti dati per l’addestramento della propria intelligenza artificiale.
Intanto, comunque, il ‘Garante’ sta lavorando, in collaborazione con le altre ‘Autorità’ europee, per verificare che l’iniziativa promossa da ‘LinkedIn’ sia conforme alla normativa in materia di privacy. In particolare l’attenzione è rivolta al corretto funzionamento dei meccanismi di opposizione, alla tipologia dei dati personali coinvolti nelle attività di trattamento ed alla sussistenza dei presupposti per l’idoneità della base giuridica del legittimo interesse.